Seppur raccontato in molti romanzi gialli, film, e sceneggiati televisivi, come una figura misteriosa ed affascinante, che svolge un lavoro avventuroso, l’investigatore privato è in realtà un professionista che ottiene il titolo per poter esercitare la propria attività, dopo anni di studi e di pratica.

Non ci si può improvvisare detective, ed anzi chi svolge attività investigative senza essere titolare di
regolare licenza incorre in sanzioni di carattere penale, per esercizio abusivo di professione.

L’investigatore non è quello dei film, quello che si cimenta in inseguimenti a bordo di auto sportive,
avventure rocambolesche e tutto ciò che ci viene in mente.

L’investigatore della realtà studia, conosce le leggi da rispettare nello svolgimento delle indagini,
rispetta i principi deontologici di una professione importante, che lo pone spesso in situazioni delicate,
dovendo scoprire verità a volte scomode, di cui portare le prove dinanzi ad un giudice.

 

La normativa in Italia

 

La figura dell’investigatore privato è regolamentata, nel nostro ordinamento, dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), approvato il 18 giugno 1931 con Regio Decreto n° 773. Tale testo è stato poi profondamente modificato dal D.M. n° 269/2010, che ha introdotto nuove regole sia per l’accesso, sia per l’esercizio di tale professione.

Secondo l’art. 134 del T.U.L.P.S. per poter svolgere la professione di investigatore privato, occorre ottenere la licenza, rilasciata dalla prefettura di competenza, al fine di poter svolgere attività d’indagine, ricerca, raccolta d’informazioni, per conto di privati.

 

I requisiti personali per diventare investigatore privato

 

Secondo quanto stabilito dall’art. 134 del T.U.L.P.S. innanzitutto, non è possibile procedere con investigazioni, per conto di privati, senza l’autorizzazione della prefettura:

Senza licenza del prefetto è vietato ad enti o privati di prestare opere di vigilanza o custodia di proprietà mobiliari od immobiliari e di eseguire investigazioni o ricerche o di raccogliere informazioni per conto di privati.

Per ottenere regolare licenza, prosegue lo stesso articolo, occorre avere ulteriori requisiti quali la cittadinanza italiana, o di uno stato membro dell’Unione Europea, non deve essere incapace di obbligarsi, ed essere esente da condanne penali per delitti non colposi:

“Salvo il disposto dell’art. 11, la licenza non può essere conceduta alle persone che non abbiano la cittadinanza italiana ovvero di uno Stato membro dell’Unione europea o siano incapaci di obbligarsi o abbiano riportato condanna per delitto non colposo.”

Infine, non può essere concessa per svolgere delle funzioni pubbliche, o per attività che comportino una limitazione della libertà individuale:

“La licenza non può essere conceduta per operazioni che importano un esercizio di pubbliche funzioni o una menomazione della libertà individuale”

Il possesso dei requisiti di cui sopra, come espresso nel TULPS, sono validi al fine di ottenere la licenza per poter operare nel settore. Il rinnovo della licenza è biennale, pertanto, tali requisiti devono essere mantenuti nel tempo.

 

I titoli di studio per diventare investigatore privato

 

Ma, oltre ai requisiti soggettivi visti finora, occorre avere anche dei titoli di studio per poter diventare un investigatore privato, oppure titolare di agenzia investigativa.
Si inizia svolgendo l’attività di collaboratore investigativo: per costui non è indicato un titolo di studio specifico, ma è consigliato un corso in materia di investigazioni private.

Chi invece, intende diventare un investigatore autorizzato dipendente di istituto, deve avere conseguito almeno un diploma di scuola media superiore, aver svolto almeno 80 ore mensili come collaboratore alle indagini, presso uno studio investigativo privato, che sia autorizzato in ambito civile da almeno 5 anni, che dovrà attestare l’esito positivo, al termine di tale periodo di collaborazione.

Deve, infine, aver partecipato a specifici corsi di perfezionamento, oppure può dimostrare di aver svolto attività d’indagine presso le Forze di Polizia, in determinati reparti investigativi.

Invece, per aprire una propria agenzia investigativa, diventando così titolare d’istituto bisogna essere in possesso di ulteriori requisiti, più stringenti. Infatti, occorre altresì:

– Aver conseguito una laurea almeno triennale, in alcune di queste facoltà: psicologia ad indirizzo forense, scienze politiche, giurisprudenza, economia, sociologia, scienze dell’investigazione, oppure corsi di laurea equipollenti.
– Dimostrare di aver collaborato per almeno 3 anni con un investigatore privato.
Partecipare a corsi sia teorici sia pratici di perfezionamento, nell’ambito delle investigazioni private.

Tali corsi, utili anche al fine della richiesta di rinnovo della licenza, sono tenuti principalmente dall’associazione di categoria a cui fa capo la maggior parte degli investigatori privati titolari di licenza: la Federpol.

In alternativa all’ultimo punto, si può dimostrare di aver svolto regolare attività di investigazione presso le forze di Polizia, nei reparti investigativi, per almeno 5 anni. In quest’ultimo caso, occorre però non aver lasciato il servizio da non più di quattro anni, e senza demerito.

 

Le competenze e le cognizioni tecniche del detective

 

Sicuramente, molte nozioni utili vengono apprese nei vari studi e corsi che un aspirante investigatore segue, nel corso degli anni.
Tuttavia, occorrono anche altre conoscenze, anche di carattere più pratico, che è compito del detective acquisire, e per cui non sono previsti dei corsi “istituzionali”, ovvero nelle aule delle università.

Un buon detective deve avere una cultura superiore, ed essere in continuo aggiornamento su vari ambiti: norme giuridiche, automezzi, tecniche e metodi della Polizia Scientifica, ottica e fotografia, eventualmente elettronica.

Ovviamente l’investigatore non può avere la medesima conoscenza in tutti i settori in quanto questo mondo è molto articolato. Soprattutto se si pensa alla molteplicità delle scienze forensi.
Per tale ragione, fondamentale è il lavoro di squadra, la collaborazione con altri esperti: dall’informatico forense, al biologo, all’esperto in balistica.

Ciò non toglie, però, che vi siano conoscenze che obbligatoriamente deve avere e temi sui quali deve restare costantemente aggiornato.
Nello specifico il detective dovrà avere una buona conoscenza di:

Norme giuridiche, sia penali che civili, fiscali, e conoscere molto bene la normativa che regolamenta la professione investigativa

Inoltre, sarebbe consigliabile conoscere:

Autovetture e mezzi di trasporto: spesso è necessario sapere individuare con certezza marca e modello dei veicoli in circolazione. È impensabile svolgere un pedinamento, senza avere questo tipo di abilità

Ottica e fotografia: coltivare la passione per strumenti di questo genere è indispensabile. Strumenti quali macchine fotografiche, e i relativi teleobiettivi, telecamere digitali ad alta definizione.

Ottima conoscenza delle fasi del giudizio, di come funziona un procedimento penale, di come l’investigatore può operare a fianco del legale nell’ambito delle indagini difensive. Nonostante si sia portati a pensare alle indagini difensive come ad accertamenti prettamente conseguenti ad omicidi efferati, ci sono molti altri casi in cui l’investigatore può operare, ad esempio a tutela delle aziende.

Non è facile essere aggiornati sempre su tutto, ma occorre consultare libri, e pubblicazioni varie: possono essere consultati canali ufficiali, sentenze, pubblicazioni, alcuni libri .

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