La tutela dei minori è quella parte dei Servizi Sociali che si occupa di offrire aiuto a quei minori che vivono situazioni di disagio, tali per cui può essere richiesto l’intervento della pubblica autorità.
L’attivazione della tutela minori
Le modalità di accesso a tale forma di aiuto, possono essere due:
• Tramite l’accesso spontaneo, su richiesta della famiglia. Questo caso è il meno frequente, e si verifica in tutti quei casi in cui sono i genitori stessi a presentarsi allo sportello di tutela minori, per un sussidio di carattere economico, oppure per chiedere aiuto per un familiare disabile, o disoccupato, o malato. In questo caso è l’assistente sociale che, sentiti i diretti interessati valuterà di volta in volta il tipo di aiuto da fornire, in relazione alle esigenze manifestate.
• Tramite accesso coatto. In questi casi non è la famiglia, bensì sono terzi a richiedere l’intervento dei Servizi Sociali, che vengono quindi attivati in base ad una segnalazione. Solitamente, il luogo da cui tale richiesta viene inviata è la scuola. Più raramente da altri familiari, vicini di casa, oppure allenatori sportivi, o altre persone vicine alla famiglia.
Nei casi più gravi, e purtroppo non infrequenti, le segnalazioni provengono direttamente dagli ospedali, poiché i minori giungono in tali strutture con segni di lesioni e violenze, o abusi di varia natura.
L’intervento del Tribunale dei Minori
Una volta ricevuta la segnalazione, nel caso di accesso coatto, pervenuta ai Servizi Sociali, o ai Carabinieri, essa verrà a sua volta inviata al Tribunale dei Minori, che incaricherà il Servizio competente di compiere un’indagine di carattere psicosociale sulla famiglia, per poter capire meglio la situazione in cui vive il minore, e le eventuali contromisure da prendere.
Spesso purtroppo tale intervento è vissuto come un’invasione della sfera familiare, e viene vissuto come una violenza, in quanto il Tribunale potrebbe imporre una decisione, anche grave, senza che i genitori possano opporvisi. Per tali ragioni, spesso l’aiuto degli assistenti sociali viene rifiutato, ed è difficile riuscire a stabilire una comunicazione con la famiglia.
I casi in cui viene richiesta ed attivata la tutela dei minori
La tutela dei minori, e quindi l’intervento coatto dei Servizi Sociali, non può avvenire sempre, ma solo in casi specifici, quali:
• Sospetti maltrattamenti fisici e verbali del minore
• Situazioni di elevata conflittualità, magari dovute a separazioni in cui i minori vengono coinvolti, e divengono oggetto di vendette, ricatti, ritorsioni fra i genitori
• Sospetti abusi sessuali
• Grave incuria
• Problemi di dipendenze da sostanze stupefacenti, alcol, gioco d’azzardo, o abuso di sostanze psicotrope, farmaci
• Abbandono di minori
Per valutare quindi la situazione, il Tribunale incarica l’Assistente Sociale di effettuare un’indagine psicosociale, al fine sia di stabilire la veridicità delle varie accuse mosse ai genitori, sia di proporre un piano di intervento, che verrà poi proposto ed esaminato dal Tribunale stesso, al fine di far uscire il figlio da tale situazione.
Il percorso dell’indagine
Nei casi più gravi, il Tribunale dei Minori può disporre l’affidamento temporaneo ai Servizi Sociali, ed i genitori quindi dovranno concordare tutte le decisioni sulle questioni dei figli con gli operatori.
L’indagine poi segue le seguenti tappe:
• Convocazione dei genitori, per leggere e spiegare il Decreto del Tribunale. Costoro vengono ascoltati, si dà loro la possibilità di esprimere la propria versione dei fatti, ed i Servizi Sociali spiegano cosa succederà da quel momento.
• Visita presso il domicilio, per verificare che sia un ambiente adeguato alla crescita dei minori: presenza di spazi adeguati, ordine, pulizia etc.
• Colloqui, sia di coppia che individuali con i genitori
• A seconda dell’età potrebbero essere possibili dei colloqui con i minori
• Eventuali test psicodiagnostici, per tutti i membri della famiglia, per valutarne le condizioni psicologiche
• Stesura di una relazione, da parte dell’assistente sociale e dello psicologo, con proposte di interventi da attuare nel caso specifico
• Decisione finale del Tribunale, in via provvisoria o definitiva, sulla base della relazione finale degli esperti.
Le misure da porre in atto per la tutela del minore
Possono essere diverse, e di varia natura, le misure che il Tribunale può decidere di disporre, al fine di tutelare il minore.
• Di natura economica, con aiuti alla famiglia
• Di supporto psicologico, tramite dei colloqui di sostegno, sia alla persona che alla genitorialità, con psicologi, pedagogisti
• L’assistenza domiciliare è un tipo di intervento che prevede la presenza, per alcune ore a settimana, presso la famiglia, di un educatore, per dare un supporto educativo al minore
• La frequenza di centri diurni, magari solo per alcuni pomeriggi: sono dei luoghi dove avranno l’opportunità di svolgere i compiti scolastici, frequentare i propri coetanei, partecipare ad attività istruttive e ricreative.
• L’inserimento in comunità educative, dove però il minore deve alloggiare per periodi prolungati, in relazione al livello di inadeguatezza dei suoi genitori.
• E’ possibile, in casi più gravi, l’inserimento in comunità terapeutiche, dove sono presenti, oltre ad educatori, anche medici, infermieri, psichiatri. In tali strutture vengono accolti minori affetti da patologie psichiatriche.
L’adozione del minore
Se la situazione familiare è compromessa al punto da non permettere, anche a fronte di interventi mirati, anche attraverso le strutture preposte viste nel paragrafo precedente, il reinserimento del figlio nel suo ambiente di origine, allora il Tribunale interverrà, e ne predisporrà l’adozione.
Tale scelta viene presa nei casi in cui non è possibile reinserire il minore all’interno del suo ambiente familiare, se non con gravi danni sul piano psicologico, e talora anche fisico, e dunque sul suo corretto sviluppo.
Dal momento che le decisioni del Tribunale possono avere degli effetti molto gravi, come quelli visti sopra, capita spesso che si abbia paura nel richiedere l’intervento dei Servizi Sociali. Quindi capita che, pur essendo testimoni di una situazione di difficoltà, si può avere paura delle conseguenze che tale famiglia potrebbe subire, o si pensi che li si potrebbe mettere nei guai.
In realtà, molto spesso, tali riflessioni sono solo frutto di pregiudizi, e la tutela minori può invece aiutare delle famiglie che stiano attraversando un momento di difficoltà.
E’ importante quindi, in molti casi, sollecitare l’intervento di esperti che possano aiutare le famiglie, per dare quindi una seconda possibilità, offrendo ai minori la prospettiva di un futuro migliore, e non solo segnato da eventi spiacevoli e sofferenze.
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